Legnano: I 60 anni di Renato Gigliotti, anche Legnano in festa

60 di Renato Gigliotti. A vederlo, chioma argento a parte, sembra impossibile che questo ragazzo li abbia compiuti. Sempre svelto, mai fermo, umile e mai alla ricerca di protagonismo, ha il sorriso di chi è giovane nelle idee, nei pensieri.

Ma evidentemente protagonista nella vita di molti deve esserlo e deve esserlo stato a tentare di contare il numero di amici saliti a Seggiano per festeggiarlo. Tanti, da non dare il tempo di inquadrarli tutti. Ad accoglierli e accoglierci il sorriso di Marta e Olga e Andrea, il piccolo di casa, e Renato, lui quasi stupito dell’affetto e della presenza di così tanti amici che gli hanno attraversato questi 60 anni ricchi e intensi, segno che tutti questi rapporti intessuti nel tempo sono solidi. In ognuno dei tavoli nel giardino di casa Gigliotti si incontrano le mille storie che hanno colorato questi anni di Renato.

Ci sono i colleghi del lavoro serio, quello da imprenditore, c’è la famiglia e Luciano, il fratello mossiere, c’e’la Scuderia Bionica al gran completo, quindi mezzo paese, tutti quelli che fanno parte della “cooperativa ” di Sarbana. C’è Valfredo Valiani, storico allenatore del galoppo, c’è Davide Bartesaghi e i ricordi corrono ai tanti anni della Flora ma ci sono anche i ragazzi di San Magno, la storia legnanese attuale di Renato. C’è Lele Nebel compagno di tanti successi e Walter Pisano, compaesano di Renato.C’e’ Antonio Siri, con Andrea Sanna e tutti quelli della scuderia, e Carlo Sanna; i suoi fantini, suoi nel senso di rapporti che sono andati e vanno al di là del lavoro e del Palio.

C’è Castello, il rione di Piancastagnaio con con cui vinse il Palio dell’89 con Bionica e ci sono Borgo e Le Storte di Castel del Piano. Ci sono i volti di Canale Tre e Siena TV. Ma soprattutto c’è la voglia di stare insieme per festeggiare quello che oggi, nel mondo social, si chiamarebbe forse ” influencer” del Palio.

Renato, senza dubbio, è infatti uno di quelli a cui questo universo è passato non davanti agli occhi ma dentro, perché ha saputo attraversarlo con idee lungimiranti spesso, senza mostrare di avere chissà quale verità in tasca ma con progetti sempre un pizzico avanti a quelli degli altri, senza perdere però nel frattempo la capacità anche di mantenere quella modestia che gli si legge in volto, di un uomo deciso ma che scappa dal protagonismo. Un uomo che ha seminato molto, al di là della posizione raggiunta sul lavoro e delle sue capacità paliesche.

Ancora auguri Renato!

Autore: Eleonora Mainò

Fonte: Legnano News

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