Siena: Asp Città di Siena risponde all’ “Osservatorio viva la pappa col pomodoro”

In merito all’articolo pubblicato oggi, giovedì 15 settembre, sul quotidiano Corriere di Siena con le dichiarazioni dell’“Osservatorio viva la pappa col pomodoro”, Asp Città di Siena ci tiene a sottolineare che le affermazioni fatte non corrispondo alla realtà dei fatti.

Laddove si legge “La qualità delle derrate alimentari è bassa e ci sono troppe sostituzioni del menù dovute a mancate forniture” si chiede di conoscere quali strumenti utilizzi l’osservatorio per definire un prodotto di “qualità bassa”.

Tutti gli alimenti che vengono serviti sono acquistati attraverso procedure di gara, rispetto alle quali i partecipanti presentano dettagliate schede tecniche conformi ai capitolati di gara, a loro volta rispettosi dei cosiddetti CAM, ovvero i Criteri ambientali minimi pubblicati dal ministero dell’Ambiente.

Le sostituzioni di cui parla l’osservatorio, si sono verificate solo quando i fornitori, purtroppo, hanno avuto difficoltà di approvvigionamento delle materie prime a causa della crisi energetica e del conflitto russo-ucraino. Questa situazione si è verificata in numerose altre realtà di italiane, da Nord a Sud, che effettuano analogo servizio di ristorazione tramite mensa.

Laddove l’osservatorio dichiara che “I bandi contrariamente alle indicazioni contenute nei Criteri ambientali minimi del Ministero dell’Ambiente e della salute, sono ispirati unicamente dal massimo ribasso senza incentivare la fornitura di filiera corta e di prossimità”, ribatte che i CAM non indicano alla stazione appaltante, in questo caso Asp Città di Siena, quale criterio applicare per l’aggiudicazione dell’appalto.

Tutte le procedure di gara scelgono il contraente in modo aperto, trasparente e con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

I capitolati di gara per l’acquisto delle derrate alimentari sono stati redatti seguendo fedelmente i requisiti dei CAM, con specifica attenzione alla filiera corta.

Dimostrazione del fatto che infatti – per fare alcuni esempi – il pesce proviene dalla pesca sostenibile nella Laguna di Orbetello, la caciotta di mucca proviene da produttori locali così come i legumi ed il farro biologici, la carne di vitellone I.G.P.  proviene dall’Appennino centrale, la lonza di maiale è un prodotto regionale di filiera corta toscana. La frutta e la verdura sono di origine toscana, la caciotta ed il pecorino sono di Pienza e il miele della Val di Chiana.

Nessun deterioramento della qualità, ma anzi un’attenta scelta e attenzione volta proprio a mantenere alta la qualità dei pasti serviti nelle scuole.

Infine, rispetto alla località geografica degli operatori economici che si sono aggiudicati le forniture, si tratta di un fattore irrilevante proprio perché i prodotti sono locali. Semmai questo ci mostra che gli operatori del territorio non hanno voluto o non hanno potuto partecipare al bando di gara.

 

Elena Casi
Responsabile comunicazione Asp Città di Siena

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